Premetto che è il primo libro che leggo sul mondo dei vampiri. Ho girato l'ultima pagina giusto una settimana fa questo romanzo scritto da Rachel Klein. Sono pagine di diario dove la protagonista – che tra l'altro non viene scritto il nome ma se guardi la trasposizione scopri che si chiama Rebecca – scrive nero su bianco tutti i suoi pensieri, le sue paure, le sue amicizie e le giornate trascorse nel collegio del New England.
È stata una lettura molto cupa e macabra però è stata interessante.
Di chiavi di lettura ne ho trovate due. Una logica e l'altra spirituale (se si può definire tale).
Per la prima, la figura del vampiro non credo esista e sia mai esistita: o meglio sono tutte quelle paure, gioie, desideri (anche quelli più nascosti e proibiti), le trasgressioni che riversiamo in un immaginario alter-ego (nel caso di questo romanzo si tratta di Ernessa).
D'accordo, possiamo dare anche cinque minuti e credere che Ernessa Bloch sia esistita davvero, ergo, dare un'altra chiave di lettura a queste pagine di diario? Io penso di sì.
Da quando Ernessa Bloch (nuova studentessa) arriva al college e fa amicizia con le amiche della protagonista, al contrario di quest'ultima, penso che sia il diavolo che "paralizza" la sua preda e la trasporta negli inferi (ovvero la morte) eliminando che ostacola il suo cammino. Rebecca, come scritto poc'anzi è la protagonista che tiene il diario, è invece la parte del cielo e della salvezza (quindi la vita). Mano a mano che Ernessa si saziava con le vite altrui per arrivare all'unica vera preda che è la migliore amica di Rebecca, ella diventava più forte – un po' come una bilancia che pende dall'una o dall'altra parte ma non è quasi mai ferma –, Rebecca cerca di lottare e salvare la sua migliore amica ma tutti i suoi sforzi si rivelano inutili e, infine stanca, lascia che il corso del tempo faccia la sua parte.
Io dopo aver letto questo diario da settembre a maggio, mi sono posta un paio di domande.
Dato che il padre di Rebecca si è suicidato, perché creare un'altra versione di sé stessi dove viene riversata la propria ribellione e/o infelicità interna e quindi, nel 'romanzo' è la protagonista stessa che uccide la sua migliore amica (Lucy Blane)? È come se volesse colmare una mancanza. Qual è questa lacuna che negli anni addietro non ha avuto?
Anche se è una lettura cupa, è stata comunque interessante la storia non mi ha presa particolarmente.
Il motivo per il quale ho voluto leggere il libro è perché ho già visto in precedenza il film (del 2011 con Lily Cole nel ruolo di Ernessa) e, oltre a qualche differenza, l'avevo messo nella lista dei libri d leggere.