Biblioteca Parco Sempione




Credere al frammento. La fotografia

Un frammento di vita, una porzione di mondo, un pezzo di puzzle compiuto in sé, la luce che lascia il segno della nostra visione e della nostra emozione: la fotografia è un’arte e ogni definizione è parziale. La sua storia è lunga e ricca di colpi di scena, che non possiamo raccontare in poche righe. La fotografia non ha soppiantato l’arte pittorica, ma ha saputo essere parte integrante della trasformazione e innovazione tecnologica, che ancora oggi la vede protagonista, e ha contribuito a porre quesiti estetici e giuridici che attraversano la nostra quotidianità. In questo post abbiamo immaginato qualche suggerimento museale, archivistico e progettuale, che vuole essere solo un punto di partenza, soprattutto per i neofiti del click.

Vogliamo iniziare da archivi che abbiamo più vicini a noi? Il Castello Sforzesco di Milano ospita nel Cortile delle Armi l’Archivio fotografico, fondato nel 1933; il Museo della Scienza e tecnologia, tenendo fede al suo impegno, possiede una ricca collezione di oggetti legati all’arte fotografica. Pochi anni fa ha ricevuto in dono dalla stessa Marcella Pedone, prima fotografa italiana free lance, la sua intera collezione di scatti e di attrezzature. Ancora a Milano si può “navigare” nel progetto della Fondazione Fiera Milano. La piattaforma si concentra su sette temi, fulcro non solo dell’archiviazione ma anche della conservazione di fondi a rischio dispersione. Cinisello Balsamo ospita il Mufoco, il Museo della fotografia contemporanea. Si tratta di un luogo che non è concentrato solo sulla conservazione, ma anche sulla promozione di progetti sempre nuovi. Una proposta fuori regione è il CRAF - Centro di ricerca e archiviazione della fotografia di Spilimbergo. Fra i numerosi festival ne selezioniamo solo due: Les rencontres de la photographie di Arles, uno dei momenti imperdibili per chi si occupa di fotografia, e a Modena Fotografia Europea.

Vorremmo concludere con un ultimo progetto che ci sembra interessante, che mette al centro la rete come luogo di condivisione dal basso e di salvaguardia di un bene artistico e storico (nel senso più completo del termine) quale è la fotografia.

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Frammento



Design: non di sole poltrone

In origine fu il Victoria & Albert Museum, una collezione ipnotica di oggetti di epoche, luoghi, fogge, materiali lontani e vicini, una scatola magica in cui immergersi per conoscere la storia dell’uomo attraverso le manifatture, artigianali e artistiche. Il V&A è il paradiso del design, uno spazio vitale di creatività anche contemporanea. Londra è lontana? Milano possiede degli scrigni da aprire con la chiave della curiosità, talvolta nostalgica, talvolta futuribile. La Triennale, naturalmente, è il primo passo per affrontare questa forma d’arte, grazie alla sua collezione permanente e alle mostre temporanee. Il Castello Sforzesco svela una piccola ma piacevole collezione di arti decorative e manifatturiere nella sezione a esse dedicate. L’ultimo arrivato è l’ADI Museum, attraverso cui inoltrarsi nelle infinite variabili della creatività, dall’oggetto alla comunicazione visiva. Noi ti suggeriamo la lettura di alcuni nostri titoli, ad esempio Storia del design. Dal Novecento al terzo millennio di Gabriella D'Amato, oppure Design. Percorsi e trascorsi. Cinquant'anni di riflessioni sul progetto contemporaneo di Gillo Dorfles, oppure La Rete dei giacimenti del design italiano a cura di Joseph Grima.



Enzo Mari e gli altri protagonisti del Design Italiano

Un omaggio digitale a Enzo Mari e ai grandi protagonisti del design italiano. Le loro opere, riscrivendo la progettazione sotto innovativi termini estetici, funzionali e anche politici, formano ancora oggi generazioni di designer, ma soprattutto si dimostrano sempre attuali anche in questo particolare periodo storico.



Trasparenze

Quella del vetro è una trasparenza solidificata, fatta di colori e forme, le più varie e imprevedibili. Il vetro è antico, mistura di materiali poveri. La trasparenza diventa arte di mani abili, creatrici di questa vita fragile che dal passato più lontano è giunto alla contemporaneità. Come non stupirsi dell'ambiguità insita nella trasparenza, fatta di resistenza e fragilità della materia, e delle infinite possibilità di trasformazione date dal fuoco e dall'aria? E quanti colori possono essere contenuti nella trasparenza? Vorremmo invitarvi ad andare anche più lontano, on-line e al di là dei confini, come a Berlino, a Londra, o a Wingen-sur-Moder per stropicciarsi gli occhi, abbagliati dalla perfezione!



Alzare lo sguardo

E se volessimo guardare il cielo, chi sceglieremmo come guide? I maestri sono davvero tanti, noi abbiamo deciso di suggerire solo tre nomi e con l'aiuto del Planetario vi proponiamo altre possibili connessioni fra terra e cielo: Leopardi e il suo orizzonte infinito, ma anche come il cielo sia strumento per misurare la nostra grandezza. E non poteva mancare la musica.



Universo e Arte: una proposta di itinerario su MLOL

Ci siamo divertiti a creare un itinerario digitale che raccontasse del legame fra universo e arte. Tra le infinite possibilità, abbiamo giocato e anche osato con il passato (che sorpresa sfogliare il testo miniato di Rabano Mauro!) e con la contemporaneità. Lucio Fontana immagina nuove dimensioni dell'universo con i suoi Tagli e i suoi Concetti spaziali: vi proponiamo, per l'occasione, anche una visita virtuale alla collezione del Museo del Novecento di Milano Olafur Eliasson, artista danese, forse non è molto noto in Italia; vorremmo, allora, incuriosirvi, e lasciarvi esplorare la sua arte, e come questa si metta in dialogo con la natura e con l'universo. Infine, chiediamo ancora aiuto al Planetario di Milano, che ha indagato anche la "moda" universale.



Ombra. Ombre. Se c’è ombra, c’è luce

La luce ha tante forme, così le ombre: Leonardo da Vinci lo sapeva e ne fa un uso sublime. Anche i Macchiaioli sanno che le ombre sono colorate e i loro spazi aperti vibrano sul confine dei due amanti. Ci chiediamo se la linea di matita su un foglio bianco non sia anch'essa una diversa forma di ombra, così come William Kentridge immagina nelle sue opere, poetiche e "nere". Ma la nostra mente già conduce alle ombre del nostro spirito, della nostra vita, dei nostri luoghi.



Perdersi per ritrovarsi

Entrare in un labirinto è un po' come giocare a nascondino con sè stessi, ma anche di sperimentare il mondo. In origine il labirinto era un percorso iniziatico e di espiazione. Solo successivamente diventerà un luogo di "perdizione" e di gioco, talvolta anche amoroso. Se volete provare a "perdervi", vi suggeriamo il labirinto di Villa Pisani o il labirinto della Masone, ma anche quello di Valsanzibio, mentre se siete in viaggio in Gran Bretagna potreste visitare quello di Hampton Court Palace e di Traquair House.