Design: non di sole poltrone
In origine fu il Victoria & Albert Museum, una collezione ipnotica di oggetti di epoche, luoghi, fogge, materiali lontani e vicini, una scatola magica in cui immergersi per conoscere la storia dell’uomo attraverso le manifatture, artigianali e artistiche. Il V&A è il paradiso del design, uno spazio vitale di creatività anche contemporanea. Londra è lontana? Milano possiede degli scrigni da aprire con la chiave della curiosità, talvolta nostalgica, talvolta futuribile. La Triennale, naturalmente, è il primo passo per affrontare questa forma d’arte, grazie alla sua collezione permanente e alle mostre temporanee. Il Castello Sforzesco svela una piccola ma piacevole collezione di arti decorative e manifatturiere nella sezione a esse dedicate. L’ultimo arrivato è l’ADI Museum, attraverso cui inoltrarsi nelle infinite variabili della creatività, dall’oggetto alla comunicazione visiva. Noi ti suggeriamo la lettura di alcuni nostri titoli, ad esempio Storia del design. Dal Novecento al terzo millennio di Gabriella D'Amato, oppure Design. Percorsi e trascorsi. Cinquant'anni di riflessioni sul progetto contemporaneo di Gillo Dorfles, oppure La Rete dei giacimenti del design italiano a cura di Joseph Grima.
Enzo Mari e gli altri protagonisti del Design Italiano
Un omaggio digitale a Enzo Mari e ai grandi protagonisti del design italiano. Le loro opere, riscrivendo la progettazione sotto innovativi termini estetici, funzionali e anche politici, formano ancora oggi generazioni di designer, ma soprattutto si dimostrano sempre attuali anche in questo particolare periodo storico.
Trasparenze
Quella del vetro è una trasparenza solidificata, fatta di colori e forme, le più varie e imprevedibili. Il vetro è antico, mistura di materiali poveri. La trasparenza diventa arte di mani abili, creatrici di questa vita fragile che dal passato più lontano è giunto alla contemporaneità. Come non stupirsi dell'ambiguità insita nella trasparenza, fatta di resistenza e fragilità della materia, e delle infinite possibilità di trasformazione date dal fuoco e dall'aria? E quanti colori possono essere contenuti nella trasparenza? Vorremmo invitarvi ad andare anche più lontano, on-line e al di là dei confini, come a Berlino, a Londra, o a Wingen-sur-Moder per stropicciarsi gli occhi, abbagliati dalla perfezione!
Alzare lo sguardo
E se volessimo guardare il cielo, chi sceglieremmo come guide? I maestri sono davvero tanti, noi abbiamo deciso di suggerire solo tre nomi e con l'aiuto del Planetario vi proponiamo altre possibili connessioni fra terra e cielo: Leopardi e il suo orizzonte infinito, ma anche come il cielo sia strumento per misurare la nostra grandezza. E non poteva mancare la musica.
Universo e Arte: una proposta di itinerario su MLOL
Ci siamo divertiti a creare un itinerario digitale che raccontasse del legame fra universo e arte. Tra le infinite possibilità, abbiamo giocato e anche osato con il passato (che sorpresa sfogliare il testo miniato di Rabano Mauro!) e con la contemporaneità. Lucio Fontana immagina nuove dimensioni dell'universo con i suoi Tagli e i suoi Concetti spaziali: vi proponiamo, per l'occasione, anche una visita virtuale alla collezione del Museo del Novecento di Milano Olafur Eliasson, artista danese, forse non è molto noto in Italia; vorremmo, allora, incuriosirvi, e lasciarvi esplorare la sua arte, e come questa si metta in dialogo con la natura e con l'universo. Infine, chiediamo ancora aiuto al Planetario di Milano, che ha indagato anche la "moda" universale.
Ombra. Ombre. Se c’è ombra, c’è luce
La luce ha tante forme, così le ombre: Leonardo da Vinci lo sapeva e ne fa un uso sublime. Anche i Macchiaioli sanno che le ombre sono colorate e i loro spazi aperti vibrano sul confine dei due amanti. Ci chiediamo se la linea di matita su un foglio bianco non sia anch'essa una diversa forma di ombra, così come William Kentridge immagina nelle sue opere, poetiche e "nere". Ma la nostra mente già conduce alle ombre del nostro spirito, della nostra vita, dei nostri luoghi.
Perdersi per ritrovarsi
Entrare in un labirinto è un po' come giocare a nascondino con sè stessi, ma anche di sperimentare il mondo. In origine il labirinto era un percorso iniziatico e di espiazione. Solo successivamente diventerà un luogo di "perdizione" e di gioco, talvolta anche amoroso. Se volete provare a "perdervi", vi suggeriamo il labirinto di Villa Pisani o il labirinto della Masone, ma anche quello di Valsanzibio, mentre se siete in viaggio in Gran Bretagna potreste visitare quello di Hampton Court Palace e di Traquair House.