Tra il 1945 e il 1950 il giardino della biblioteca ospitò il Villaggio della Madre e del Fanciullo, istituto assistenziale fondato da Elda Scarzella Mazzocchi, pedagogista e operatrice sociale milanese, che negli anni Trenta aveva svolto in Sardegna attività di sostegno all’infanzia nei difficili contesti minerari dell’isola.
Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio
Rientrata a Milano al termine della guerra, venne incaricata dell’assistenza ai reduci e ai superstiti dei campi di concentramento. La sua attenzione si focalizzò sulle numerose madri sole che rientravano con i propri figli, e in generale sulle donne e i bambini in condizioni di bisogno. È da qui che si sviluppa l’idea di creare una struttura in grado di offrire ospitalità a madri e bambini in difficoltà e insieme un centro di accoglienza per donne incinte, dove potessero partorire e allevare i propri bambini, cercarsi un lavoro, costruire insomma i presupposti per una vita futura.
Grazie all’appoggio del sindaco Antonio Greppi e alla collaborazione con l'imprenditore e missionario laico Marcello Candia, proprio nel giardino di Palazzo Sormani nacque il Villaggio della Madre e del Fanciullo, costituito da alcune casette dotate di luce elettrica, servizi e acqua. Nel Villaggio venivano accolte madri in condizioni svantaggiate, senza distinzioni fra situazioni di legittimità o illegittimità, ed eccezionalmente anche bimbi orfani o ragazze profughe straniere.
Al piano terra del Palazzo, nelle sale oggi utilizzate per la lettura di giornali e riviste, erano collocati l’ufficio di Elda Scarzella e il guardaroba.
La vita all’interno del Villaggio era organizzata secondo il principio della solidarietà familiare. La giornata era scandita dai tempi dell’allattamento e da quello dei lavori di cucito nel laboratorio. Erano inoltre mantenuti contatti con l’esterno ed erano previste uscite settimanali e anche gite in campagna.
L’inaugurazione del Villaggio avvenne il 12 ottobre 1945 con il matrimonio celebrato nella Cappella stessa del Palazzo tra una delle reduci e un giovane marinaio da cui aveva avuto un bambino che venne battezzato il giorno stesso.
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