Il 23 settembre ricorrono i 50 anni dalla morte di Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, che è stato un poeta, diplomatico e politico cileno, considerato una delle più importanti figure della letteratura latino-americana del Novecento. Scelse il suo pseudonimo, che in seguito gli fu riconosciuto anche a livello legale, in onore dello scrittore e poeta ceco Jan Neruda. Nel 1971 è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura. La poetica di Neruda spazia dal realismo al surrealismo, dalla lirica intimista a quella civile e politica. Tra i suoi principali ispiratori e modelli vi sono Francisco de Quevedo, Walt Whitman e Arthur Rimbaud. Secondo Neruda la poesia è un atto di pace e amore: in questo senso in molti suoi versi esprime la sua rabbia verso chi rovina la purezza della vita, schierandosi contro dittature, neocolonialismo e imperialismo statunitense. Egli esprime un concetto romantico e drammatico della vita, amante delle piccole cose e della sua terra e in rivolta con le convenzioni, l'ordine costituito e le banalità della vita moderna. Il tema dell'amore per la vita si accompagna all'indagine sulla morte e sull'esistenza, alla ricerca di una libertà assoluta e quindi al disprezzo per i tiranni e per il potere. Neruda si occupò anche di politica, infatti ha ricoperto per il proprio Paese incarichi di primo piano, sia diplomatici che politici. A causa della sua adesione al comunismo subì censure e persecuzioni politiche, dovendo anche espatriare a causa della sua opposizione al governo autoritario di Gabriel González Videla. Fu candidato alla presidente del Cile nel 1970 e sostenne poi il socialista Salvador Allende.
Il 26 settembre ricorrono i 50 anni dalla morte dell'attrice Anna Magnani. Considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia del cinema, è tra le poche attrici (la prima italiana) ad essere considerata in tutto il mondo una grande personalità artistica. Attrice simbolo del cinema italiano, è stata, con Alberto Sordi e Aldo Fabrizi, una delle figure preminenti della romanità cinematografica del Novecento. Soprannominata "Nannarella", ha reso celebri le sue interpretazioni, soprattutto in film come "Roma città aperta", "Bellissima", "Mamma Roma" e "La rosa tatuata". Quest'ultimo le valse nel 1956 un Oscar come Miglior attrice protagonista, la prima attrice non di lingua inglese a ricevere questo premio.