La strada
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Materiale linguistico moderno

McCarthy, Cormac

La strada

Abstract: Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...


Titolo e contributi: La strada / Cormac McCarthy ; traduzione di Martina Testa

Pubblicazione: Torino : Einaudi, [2007]

Descrizione fisica: 218 p. ; 23 cm.

ISBN: 978-88-06-18582-4

Data:2007

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Nomi: (Autore)

Classi: Narrativa (0) 813.54 NARRATIVA AMERICANA IN LINGUA INGLESE, 1945-1999 (21)

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 2007
  • Target: adulti, generale
Testi (105)
  • Genere: fiction

Sono presenti 16 copie, di cui 7 in prestito.

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Non c'è storia e non c'è futuro. C’è, però, una certezza: il padre sarà la guida. Ed il bambino la salvezza. In viaggio verso sud, il genitore racconta al bambino la sua vita a colori, piena di musica e della dolcezza bionda di sua madre, inghiottita dalla notte e dalla paura di sopravvivere. Lungo la strada il ragazzo esplorerà la propria umanità, imparando la conoscenza del bene e del male. Epico senza scivolare mai nella retorica, commovente senza usare trucchi. Una lingua asciutta e pulita.

Ho avuto la netta sensazione di leggere un libro in bianco e nero.

“Sì. Ci dimentichiamo le cose che vorremmo ricordare e ricordiamo quelle che vorremmo dimenticare”.

“Domanda: che differenza c’è fra ciò che non sarà mai e ciò che non è mai stato?”

“Nessuna lista di cose da fare. Ogni giornata sufficiente a se stessa. Ogni ora. Non c’è un dopo. Il dopo è già qui. Tutte le cose piene di grazia e bellezza che ci portiamo nel cuore hanno un’origine comune nel dolore. Nascono dal cordoglio e dalle ceneri. Ecco, sussurrò al bambino addormentato. Io ho te.”

“E’così che fanno i buoni, continuano a provarci. Non si arrendono mai.”

“Quando sognerai di un mondo che non è mai esistito o di uno che non esisterà mai e in cui sei di nuovo felice, vorrà dire che ti sei arreso. Capisci? E tu non ti puoi arrendere. Non te lo permetterò”

“Dormivano solo a un mare di distanza da loro, in mezzo alle amare ceneri del mondo, oppure stavano in piedi nei loro stracci, rinnegati dallo stesso sole impassibile.”

“Diecimila sogni sepolti dentro i loro cuori bruciacchiati”

“Forse, guardandone la distruzione, finalmente sarebbero riusciti a vedere come era fatto il mondo. I mari, le montagne. Il poderoso controspettacolo delle cose che cessano di esistere. La sconfinata desolazione, idropica e gelidamente terrena. Il silenzio.”

“Si accamparono lì e quando l’uomo si stese a terra capì che non si sarebbe più rialzato e che quello sarebbe stato il posto dove sarebbe morto. Il bambino lo guardava, gli occhi pieni di lacrime. Oh papà, disse.”

“Ma chi lo troverà se si è perso? Chi lo troverà, quel bambino? Lo troverà la bontà. E’ sempre stato così. E lo sarà ancora”.

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