SANDRA D'ALESSANDRO

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Re: Frankenstein, ovvero Il moderno Prometeo - Mary Shelley

È esattamente quello che voleva ľautrice, e direi che proprio qui sta la sua grandezza. Ho snobbato per decenni questo romanzo, poi ho deciso di leggerlo qualche mese fa, ed è stata una bella sorpresa. Ritengo un errore leggere un libro scritto due secoli fa avendo in testa i film che ne sono stati tratti, perché non lo valuti per quello che è, nel suo contesto e con ľattenzione dovuta al testo, per molti versi straordinario e ancora molto attuale. E, least but not least, scritto da una donna. Voto 9

Re: L'architettrice - Melania G. Mazzucco

Scrittura mediocre? Non direi proprio, al contrario Mazzucco ha trovato una felice sintesi tra ľitaliano e alcune espressioni del dialetto romano, rendendo più credibili i personaggi e il contesto in cui si muovono.

Diario di un senza fissa dimora - Marc Augé

Qualche mese fa' avevo recensito Le tre parole che cambiarono il mondo di questo grande antropologo, la cui morte è passata quasi sotto silenzio. Voglio quindi ricordarlo con questo breve romanzo di una decina di anni orsono, in cui narra la vicenda di un uomo in buone condizioni economiche che, andando in pensione, non può più permettersi di pagare un affitto e finisce in strada. Ancora non c'erano stati né la pandemia né la guerra in Ucraina, ma Augé già vedeva quella che sta diventando una tragica realtà: pur avendo un reddito fisso, da lavoro o pensione, sempre più persone vivono sotto la soglia di povertà e la strada, non luogo per eccellenza, diventa ľunica destinazione possibile. Un libro molto amaro e inquietante sulla deriva della nostra società, che potrebbe travolgere anche molti di noi.

Re: Babysitter - Joyce Carol Oates

Sto leggendo Misfatti, una raccolta di racconti di questa scrittrice. Uno alla settimana, perché li trovo grevi. Non so se la società americana sia come la racconta Oates, certamente non è solo questo. Tutti siamo pieni di contraddizioni e di lati oscuri, ma per fortuna siamo anche altro. Trovo questa unilateralità un limite e ci vedo anche una certa morbosità, forse compiacimento. La tua recensione di Babysitter mi conferma questa impressione. E mi sembra anche che gli americani siano un po' fissati coi serial killer, che pullulano nei romanzi, nei film, nelle fiction TV

Re: L'architettrice - Melania G. Mazzucco

Secondo me questo libro è molto di più, perché racconta la durissima vita di chi ricco non è, cioè della stragrande maggioranza delle persone, della precarietà della loro vita, della morte di parto di tante giovani donne, della morte precoce di tantissimi bambini, della fame, della miseria delle abitazioni, della mancanza di assistenza sanitaria e sociale,
di diritti di alcun genere .Chissà perché tutti mettono in primo piano gli intrighi, togliendo spessore a questo romanzo. Ma soprattutto ci racconta le infinite difficoltà e umiliazioni cui una donna che volesse dedicarsi alľarte andava incontro, e con quanta dignità, perseveranza, coraggio questa straordinaria donna abbia realizzato la propria vocazione.
Il termine architettrice è quello usato da Plautilla per autodefinirsi e riconoscersi.

Le tre parole che cambiarono il mondo - Marc Augé

Premessa necessaria: questo libriccino è stato pubblicato nel 2016 e colloca la vicenda in un futuro prossimo.
Pasqua 2018. Papa Francesco si affaccia alla finestra per la consueta omelia e comincia così: Dio non è morto. Mormorio di approvazione dei fedeli. Continua: non è morto perché non è mai esistito. Perplessità tra i fedeli. Dio non esiste! conclude il papa, e rientra. Succede, letteralmente, il finimondo. La notizia vola, provocando una serie di reazioni a catena. Comincia così una nuova era senza religioni, razionalista e pacifista. Peccato sia solo una favola, un sogno bellissimo! Però...chissà che alla ormai prossima pasqua Francesco, per celebrare il suo decennale, non ci faccia il dono di queste tre magiche paroline...

C'era una volta in Anatolia - un film di Nuri Bilge Ceylan

Al tramonto tre auto percorrono una magnifica strada collinare delľAnatolia, verde, deserta, illuminata solo dai loro fari. A bordo polizia, medico legale, procuratore e due assassini cercano un cadavere sepolto nei dintorni. Nella lunghissima notte emergono le loro storie, fatte di abbandono, solitudine, morte. Fanno sosta in una cascina, invitati dal sindaco; questi ha una figlia adolescente, bellissima, destinata a sfiorire in quel luogo lontano da dio e dagli uomini per aiutare la famiglia. Splendido film, attori credibili. Grande umanità e tanta infelicità.

Razmataz - Paolo Conte

CD pubblicato nel 2000. Commedia musicale, di cui Feltrinelli ha pubblicato nello stesso anno un volume con disegni testi e spartiti di Paolo Conte, costituisce la summa del pensiero estetico dell'autore cantante, come lui stesso ama definirsi. Ma lasciamogli la parola:" È un sogno che coltivo da trent'anni, figlio dei miei due vizi capitali, la pittura e la musica, e del desiderio di mettere il naso nello spirito degli amati anni Venti, culla di tutte le avanguardie: arti figurative, musica, cinema ". Patria di questa culla è Parigi, dove è ambientata la vicenda. La contaminazione tra arti figurative e musica non è poi così rara, anzi, pensiamo primo fra tutti ad Arnold Schömberg, il padre della musica dodecafonica. Quest'opera è una singolare scommessa di Paolo Conte di provare, nell'era delle immagini in movimento diffuse ovunque e dei real TV, a raccontare una storia attraverso una forma espressiva pre cinematografica. Scommessa vinta. Ľopera è di una bellezza travolgente, inerprwtata magnificamente, tra gli altri, dallo stesso autore.

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