VITTORIA NICOLETTA MARIA POLETTI

Biografia

Amo l'arte, i dettagli e i periodi ipotetici.
Noncurante ma non indifferente.
Rincorro colpi di fulmine. ✽
A volte scrivo di cose di cui mi innamoro. ♡

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Ultime recensioni inserite

R: La donna degli alberi - Lorenzo Marone

Questo è il primo libro che leggo dell'autore e ne ho apprezzato la prosa lenta, cadenzata e mai banale.

"La donna degli alberi" è un diario del tempo ritrovato, un contenitore di emozioni e sinestesie raccontate in prima persona dalla voce narrante della protagonista che voltando le spalle alla città dopo una lunga assenza decide di fare ritorno alla montagna, dandosi lo spazio di un anno per ripercorrere i passi perduti e trovare un nuovo equilibrio.

Ricucire un'anima sfilacciata non è mai un'operazione facile, soprattutto se il tempo del ricordo e il peso delle scelte mancate hanno lasciato negli anni ferite che non si sono mai rimarginate, ma chi ama la montagna e le passeggiate solitarie nei boschi sa che la natura e i suoi cicli possono essere una medicina preziosa.
Ed è così che la ricerca del sé passa attraverso l'esplorazione e il rappropriarsi di un territorio mai dimenticato, l'ascesa ad un monte che - come la consapevolezza di sé e del proprio spazio - va conquistato poco a poco, tra scivolate e passi leggeri, così che alla fine chi "ha passi" possa trovare anche una direzione, la propria.

Un libro non sempre facile, ma che sicuramente apprezzerà chi ama i dettagli impercettibili, i lunghi silenzi e l'abbraccio incondizionato della natura che nel suo continuo rinnovarsi e fluire sa manifestarsi come forza superiore, nel bene e nel male.
Consiglio di leggerlo molto lentamente, un capitolo al mese così com'è strutturato (partendo da ottobre), così da lasciar decantare meglio la prosa, seguire il ritmo della natura e della narrazione "al passo" della protagonista.

Iperglicemia e diabete - Attilio e Luca Speciani

Un libretto di facile lettura volto a essere un compendio abbastanza semplicistico su diabete e iperglicemia.
Non aggiunge né toglie nulla ad altre trattazioni sullo stesso argomento, ma promuove con una certa enfasi la "dieta GIFT" ideata dai fratelli Speciani (nientepopodimeno che gli autori del libro, ovviamente) che - altrettanto ovviamente - si propone come cura e panacea per diabete e iperglicemia.
Privo di grandi rivelazioni e di consigli pratici, è un libro fine a se stesso, apprezzabile per la scrittura scorrevole, ma tutto sommato poco utile.
Non mi sento di consigliarlo.

La tiroide felice - Salvatore Simeone

Personalmente ho trovato il libro di Simeone una lettura scorrevole, a tratti interessante ma decisamente sopravvalutata.
Il sottotitolo ("guarire per sempre senza farmaci con la medicina biologica") è ambizioso e promettente, lascia intendere un approfondimento mirato che nella lettura in realtà viene rimandato di capitolo in capitolo senza mai essere realmente affrontato.

L'approccio di base vorrebbe essere olistico, ma in realtà Simeone è abile a seminare piccole verità in pillole qua e là senza mai andare in profondità, briciole per moderni Pollicino che lo seguono interessati con la promessa di scoprire di più di pagina in pagina finché, arrivati alla fine del libro, si scopre con amarezza di aver assimilato un'accozzaglia di infarinature e concetti senza arrivare a capo di un rimedio fattivo ed efficace (che non sia quello di richiedere un consulto personalizzato da lui, ovviamente!).

Simeone attinge a mani basse dalla medicina cinese, da Paracelso ai biotipi di Ippocrate e della scuola salernitana, passando per l'omeopatia e citando la medicina ayurvedica: numerosi sono gli spunti ma il discorso resta sempre superficiale e disinteressato. Inframmezzano i vari capitoli sproloqui e testimonianze di sedicenti pazienti guariti che sbandierano esami e TSH, un mix tra "provare per credere" e autocelebrazione stessa del medico.
La scrittura è divulgativa, colloquiale, scanzonata e apparentemente libera da preconcetti ma in realtà a tratti scivola nell'essere giudicante e sprezzante.

In sintesi un libro che è al pari del "miracoloso" rimedio che propone: una vera e propria scoperta dell'acqua calda (auto)promozionale senza infamia e senza lode, ma insipida.

Piazza Gourmand - Roberta Schira

Roberta Schira scrive per mangiare e mangia per scrivere, letteralmente.
Non deve quindi sorprenderci il suo amore per la penna, sia quella tradizionalmente legata al calamaio, che l'eccellenza culinaria tutta italiana consacrata a tavola nel classico "piatto di pasta".

Il suo "romanzo culinario" rappresenta quindi un intreccio tra le sue due più importanti passioni e si propone "da manuale" come una bizzarra ricetta nouvelle cuisine in bilico sul piatto di una pièce teatrale, dove i personaggi sono ingredienti e la scenografia di sfondo è una anonima piazza "come se non si fosse a Milano, ma in un posto dove il tempo è buono", un perimetro anonimo, circondato da edifici e da un'enorme pubblicità.
Un non-luogo (citando l'antropologo Marc Augé) in cui come in un teatro a cielo aperto (o un'enorme pentolone) confluiscono vite, tradimenti, bugie e verità inconfessabili.
Il tutto accade sotto l'occhio di Pierre, (ex) chef di haute cuisine e clochard, che in attesa di ricevere il Segno e il proprio riscatto sociale partecipa in disparte come osservatore silenzioso dalla sua panchina nel centro dell'agorà.
"Quella storia fatta di poche parole, di cose mangiate, di cose imboccate / di spese segrete, di cose annusate" come dice la stessa Schira.

Piazza Gourmand è un romanzo frammentato nelle sue microstorie, tutte interdipendenti e allo stesso tempo tutte legate tra loro.
In questa mistery box ogni personaggio ha un ingrediente misterioso, un segreto inconfessabile o una perversione che conferisce una nota di gusto particolare al mélange d'insieme e - ciliegina sulla torta - al termine di ogni petite histoire ritroviamo un rimando concreto al cibo sotto forma di una o più ricette culinarie e all'occorrenza alcune considerazioni sulla nascita, l'impiego e il diffondersi di determinati alimenti.
Il minimo comun denominatore è il rapporto col cibo, che sia nella ricerca della perfezione attraverso l'esecuzione maniacale, nell'amorevole riproporre pietanze famigliari e familiari come comfort food, al cibo erotizzato, piccante e sensuale della trasgressione, dal cibo strumentalizzato e ingoiato compulsivamente nel disturbo alimentare a quello che nasconde il principio di un avvelenamento.. o le verdure ai bambini più esigenti.

Scorrevole nella lettura, a volte fin troppo semplicistico, non è un libro eccezionale. È tuttavia indubbiamente originale.

Particolarmente piacevoli gli intermezzi culinari a latere dei singoli episodi narrativi, da alcune preparazioni molto specifiche, come les escargots de Bourgogne o il risotto perfetto (rigorosamente giallo e con scaloppa di fegato grasso), ai piatti della tradizione (le uova al burro di Fernard Point e della signora Teresa o il puré a regola d'arte e la torta di pane della signora Matilde del terzo), bizzarri appetizer da ascensore o elaboratissime ricette "stellate" come il quadro fiammingo di Ferran Adrià, le seduttive ostriche in crosta di fave di cacao e cachi di Cracco o il gelato della riconciliazione di Heinz Beck, a base di castagne, ragoût di pere e tartufo bianco di Alba.

Un libro che - se prima non ci farà venire voglia di mangiare - saprà sicuramente riaccendere in noi la fiamma per la (buona) cucina.

Piccolo manuale per cercatori di nuvole - Vincenzo Levizzani

Non si può dire che Vincenzo Levizzani non sia un uomo con la testa tra le nuvole: nefologo per professione e grande appassionato di temporali e idrometeore in genere, ha costruito la propria carriera scientifica al CNR di Bologna con il naso all'insù, osservando le grandi masse atmosferiche e le loro precipitazioni.
La "scusa" per questo libro piacevolissimo è dare il benvenuto ad un vero e proprio regalo "dal cielo", l'arrivo prossimo di un nipotino e il desiderio di lasciare un segno, un passaggio di testimone che possa trasmettere ai nuovi occhi che le guarderanno la passione per i misteri delle nuvole, e questo, Levizzani, riesce a farlo con grande affetto, sapienza e leggerezza in meno di 200 pagine, senza mai risultare noioso o scivolare in tecnicismi.

Un compendio molto godibile e allo stesso tempo esausivo e piacevole, scritto con arguzia e grande competenza.
Mai monotono, Levizzani ci presenta un atlante delle nuvole completo, dai fenomeni più comuni come i cumuli, la "nube base" per eccellenza a cui associamo il concetto quando la immaginiamo, e quelli più complessi o sconosciuti, come le nubi asperitas dal manto incombente, le nottilucenti o le nubi madreperlacee stratosferiche polari, composte interamente da cristalli di ghiaccio e temperature bassissime (-85°), visibili a occhio nudo nei freddi cieli del Nord.
Non solo, grazie a Levizzani scopriamo che ci sono fenomeni particolarissimi come i "pilastri luminosi" o la "gloria", che esistono vere e proprie autostrade (le cloud street) e nuvole anche su pianeti diversi dal nostro e che dalla seconda guerra mondiale l'uomo ha provato a inseminare le nuvole con ioduri d'argento per portare scientificamente la pioggia in aree desertiche.. o deviare gli uragani!
Completano il libro una selezione di bellissime immagini e rimandi artistici, un glossario di parole importanti spiegate con grande semplicità e oculatezza, una piccola biblioteca nuvolosa e un'accurata sitografia.

"Piccolo manuale per cercatori di nuvole" è a tutti gli effetti un libro intergenerazionale sulle complesse geografie del cielo, adatto sia ad adulti che bambini curiosi e ancor di più a nonni che vogliono accompagnare con la loro voce di lettori piccoli esploratori nel loro viaggio alla scoperta del cielo. Consigliatissimo.

La casa verde - Irene Cuzzaniti

LA CASA VERDE: piante e composizioni a prova di pollice nero

«Il faut cultiver notre jardin.» — dice Candido a Pangloss alla fine del celebre racconto filosofico "Candide, ou l'Optimisme" di Voltaire

Hai mai regalato uno smudge stick? Che cos'è un kokedama? Come si seccano le erbe aromatiche? Quali piante è opportuno scegliere se possediamo animali domestici?
A queste e altre domande risponde l'ultimo libro di Irene Cuzzaniti, flower designer meneghina e fondatrice del negozio atelier Fioreria, presso la Cascina Cuccagna di Milano.

Piacevolissimo da sfogliare, grazie alle illustrazioni di Irene Rinaldi e alle fotografie di Emanuele Zamponi, scorrevole nei testi, "La casa verde. Piante e composizioni per ogni stanza" è un manuale allegro e ricco di curiosità, adatto non solo a pteridofili, ma anche a neofiti e giardinieri in erba.

Che abbiate il pollice verde o nero, è impossibile perdersi in questa giungla di informazioni: l'autrice vi guiderà passo a passo per gli ambienti della Casa Verde ideale, suggerendo dalla porta d'ingresso al dehor come valorizzare gli spazi attraverso la scelta delle piante più opportune e spiegando step-by-step come realizzare delle composizioni di grande effetto.
Dalla originalissima ghirlanda vivente da appendere dietro la porta, alla realizzazione di terrari e flower stick, il verde non avrà più segreti!

Forte è la contaminazione con il Giappone: dal poetico kusamono - una composizione di piante erbacee in vaso con l'aggiunta di elementi poetici, al wabi-kusa di muschio e piante acquatiche da collocare in bagno, al mari-mo (la famosa alga palla) passando per il kokedama, l'autrice integra gli stilemi e i misurati equilibri cari alla sensibilità orientale con elementi veraci e scapigliati nostrani, come la proposta di un centrotavola stagionale con frutta e verdura, l'idea dei segnaposto da realizzare con erbe aromatiche e - ultimi ma non meno importanti - una piccola appendice con le curiosità e i consigli della nonna su come valorizzare ed utilizzare al meglio queste piante preziose, perché non serve un giardino intero per essere green, ma basta una balconetta alla finestra per sentirsi già abitanti - e giardinieri! - della Casa Verde.

Iris Apfel

«Per essere interessanti, bisogna avere interessi.»

"Rara Avis", un uccello raro. È così che si definisce Iris Apfel, ultracentenaria icona di stile statunitense.
In questo libro, molto godibile, la "bisnonna" della moda si racconta attraverso aneddoti, consigli e piccole perle autobiografiche.
Dall'amore per il marito Carl alla passione per i viaggi, dagli esordi come interior designer alla consacrazione come first lady dei tessuti e imprenditrice della sua Old World Weavers, Iris Apfel ci coinvolge con curiosità e irriverenza nel suo mondo variopinto di broccati e cianfrusaglie strappandoci un sorriso ad ogni pagina.

Da dietro i suoi iconici occhiali tondi Iris Apfel si autoproclama l'Adolescente Più Attempata del Mondo, raccontandoci una vita stravagante e avventurosa vissuta intensamente in ogni attimo con entusiasmo, forza d'animo, voglia di fare e grande resilienza.

Iris Apfel, un fiore e una mela. Un universo complesso dove gli opposti e l'insolito non solo si attraggono, ma nella loro incongruenza e diversità creano un'armonia dirompente e polifonica, quella del sui generis.
Nel suo secolo della moda, Iris Apfel ci tramanda una lezione analogica e travolgente: volere è potere e curiosità e desiderio sono il motore di tutte le cose, basta tuffarsi senza paura nelle cose che "si sentono" e FARE, andare avanti, superarsi. Eventualmente c'è sempre tempo per preoccuparsi, dopo.

Chiosando John Demsey, ex senior executive di Estée Lauder "Iris Apfel è una delle grandi icone di stile del nostro tempo. Influencer, brand ambassador, modella, star del cinema e designer, ha dimostrato che l'invecchiamento non è solo una destinazione, ma un'arte".

Un libro che è un cahier di viaggio, ricco di schizzi coloratissimi, spunti e riflessioni. Piacevolissimo da sfogliare, arguto nella scrittura.

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