Biblioteca Quarto Oggiaro

Storia di una Comunità dalle radici profonde

Quarto Oggiaro è un quartiere di Milano che porta con se ancora una cattiva nomea dagli anni ’80, dovuta al degrado e alle fragilità socio-economiche, che hanno contraddistinto non solo la storia del dopoguerra del nostro quartiere, ma l’intera narrazione delle periferie italiane.

Molti conoscono la storia di Quarto come di un quartiere popolare sorto, a partire dal 1956, per accogliere la migrazione interna proveniente dal sud, impiantando palazzi di edilizia popolare su terreni che componevano la cintura agricola della città di Milano.

Di fatto questa è la genesi del quartiere, come la conoscono tutti, pochi conoscono invece la fortissima identità storica di questo luogo e la sua strategica connessione con la città di Milano.

 

 

 

Le origini del nome

Quarto Oggiaro è un toponimo abbastanza chiaro, con Quarto si indica le miglia romane dal centro città mentre si è poco discusso sul termine Oggiaro/Uglè/Uglerio così come è riportato dalle fonti storiche.

Un analisi dei toponomi vicini a Quarto e della sua composizione ambientale ci proietta direttamente nel VI secolo a.C, quando secondo il cronista Romano Tito Livio, il principe celtico Belloveso a capo di una coalizione di popoli varca le Alpi, sconfigge gli Etruschi nella pianura Padana e fonda la sua città, su una collina che si ergeva su una vasta terra di paludi e acquitrini: la chiamerà Medh-lan , cioè “la terra sopra le acque” , che con il tempo prenderà il nome di Mesiolanum, Mediolanum e infine Milano.

La vicinanza di corsi d’acqua antichi come L’Olona, il Merlata e il Seveso, uniti alla toponomastica celtica (Bollate, Musocco, Arese per esempio sono toponomi celtici) ci permettono di individuare l’area dove sorge il nostro quartiere come una zona importante per la città, lo testimoniano per esempio gli imbocchi vicini della Comasina e della Varesina, le due vie commerciali celtiche e poi romane che conducono alle Alpi.

La leggenda popolare, tramandata per secoli nella zona, individua con il nome Uglerio il legionario che incise la pietra per segnare il Quarto miglio, è invece più plausibile che Uglerio fosse una personalità locale in epoca Longobarda, cioè oltre un millennio dopo l’arrivo degli Insubri e dei Romani.

La prima fonte storica che troviamo rispetto a Quarto è un documento (tutt’ora consultabile presso l’Archivio di Stato di Milano) del 915 d.C. riguardante la costruzione del Castrum Quarto Uglerii, cioè il Castello di Quarto Oggiaro.

Di come fosse una zona ricca e fertile troviamo la conferma in due ospiti illustri di quei secoli: Francesco Petrarca e Ludovico il Moro.

 

 

 

Il Petrarca soggiorna nell’estate del 1357 presso la Certosa di Garegnano, dove prenderà appunti e scriverà versi mentre passeggia per i campi di Vialba, commentando “Vialba, terra di vigneti e frutteti”. Ludovico il Moro invece deciderà di costruire qui una casa estiva, per sfuggire al caldo di Milano, dove darà vita alla sperimentazione botanica a cui deve il suo soprannome. Questa casa, una Seteria, è ancora visibile oggi nel blocco centrale della Villa Scheibler ma soprattutto nella presenza nel parco di alcune specie di Gelsi (il nome scientifico dei gelsi è Morus, da qui Il Moro), diretti discendenti dei Gelsi piantumati da Ludovico nel suo giardino... (continua)

 

Aaron Paradiso

Narratore di Comunità

 

Il testo completo lo potete leggere nel documento allegato Storia di una Comunità dalle radici profonde